Secondo appuntamento del Teatro alla Scala in omaggio a Bejart
Maurice Bejart
L’omaggio del Teatro alla Scala all’impareggiabile opera di Maurice Béjart, quest’anno giunta al 50° anno di attività - dopo il debutto di Le sacre du Printemps ad opera del Balletto della Scala (che la Compagnia scaligera riprenderà nella tournée al Carlo Felice di Genova) - prosegue con l’ospitalità offerta al Tokyo Ballet.
Senza questa compagnia di balletto sarebbe stato a lungo impossibile riavvicinarsi ad una composizione fortemente mediterranea come Danses Grecques, nuova edizione del balletto che Béjart allesti nel 1983 per il Ballet du XXéme Siecle (allora con il titolo di Sept dances grecques), né assistere al suo Mandarino meraviglioso, versione beffarda e drammaticissima nata nel 1992 per il Rudra e ceduto nel 2004 al Tokyo Ballet a cui va il merito dell’odierna rinascita. Per non parlare di The Kabuki, lavoro originale creato appositamente da Béjart per la compagnia, e di Don Juan, entrato nel repertorio del Tokyo Ballet proprio nell’anno dell’incontro di Béjart con la compagnia diretta da Tadatsugu Sasaki.
Compagnia in grado di proporre al pubblico giapponese il grande repertorio ottocentesco, diffondendo una cultura europea senza doverla importare ma facendola propria, e ormai altamente qualificata e richiesta a livello internazionale anche per poter vantare un alto numero di coreografie moderne e contemporanee originali (fra le quali Béjart, Neumeier, Kylián), il Tokyo Ballet, attraverso il sodalizio e l’incontro con Béjart, ha potuto impadronirsi a trecentosessanta gradi di una cifra stilistica moderna, come ben si evince dal programma che verrà presentato al Teatro Strehler. D’altro canto, nel Tokyo Ballet Béjart ha trovato interpreti adeguati per poter ricostruire correttamente il suo più storico repertorio e la possibilità di valorizzare il patrimonio teatrale giapponese, rivisitato in The Kabuki e più tardi in Bugaku.
Proprio in questa direzione vanno le due diverse programmazioni che il Tokyo Ballet offre al pubblico milanese al quale ritorna dopo alcuni anni di assenza (le ultime rappresentazioni infatti risalgono al 1999).
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